Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. (Sant'Agostino) Sant'Agostino non propone affatto la morte come la fine della vita e non trasmette quel senso di incertezza, disperazione e terrore che sono solitamente legati a questo evento. Qui di seguito una selezione delle più belle e famose frasi di Sant'Agostino sulla vita, la morte, l'amore, la fede e tanto altro che ne riassumono al meglio il pensiero e il grande genio. Eccole! Aforismi, citazioni e frasi di Sant'Agostino (Agostino d'Ippona) Argomenti: Religiosi Leggi anche:
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Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace. Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime. Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano ma sono dovunque noi siamo. Sulla Morti che parlano: frasi di Sant'Agostino sulla perdita di una persona cara Luglio 26, 2023 Geanfranco Vezpa Nell'affrontare uno dei temi più dolorosi e universali della vita, quello della morte, le parole di Sant'Agostino diventano un faro di luce e consolazione. 1) La morte non è la fine, ma un nuovo inizio. Possa l'anima di [nome del defunto] trovare la pace eterna e la felicità nel regno di Dio. Questa frase riflette la fede di Sant'Agostino nell'aldilà e la sua convinzione che la morte sia solo una transizione verso una vita spirituale più significativa. Sant'Agostino non chiede a chi rimane sulla Terra di soffocare il dolore ma di trasformarlo, ci invita a credere nella vita dopo la morte, ad immaginare un mondo parallelo plasmato di luce e di amore, di provare con gli occhi dell'anima a vederlo questo mondo invisibile. Leggi anche —> Non siamo più in grado di vivere la morte dei nostri cari
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Condividi La figura di Sant'Agostino, pensatore e filosofo, attraverso 10 tra le sue frasi più note legate alla morte. La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle. Noi seguiamo questa regola apostolica trasmessaci dai Padri: se troviamo qualcosa di vero anche negli uomini malvagi, ne correggiamo la malvagità senza violare quel che in essi c'è di giusto. Dio dovunque nascosto e dovunque palese. Colui che a nessuno è permesso di conoscere così com'è e che a nessuno è concesso d'ignorare. Infatti se tu abbandoni, si va in rovina. Ma tu non abbandoni perché sei il sommo bene che sempre si è raggiunto se si è rettamente cercato. La madre esercitò una forte influenza sul giovane Agostino, ma lui, con sua grande delusione, abbandonò la sua formazione cristiana e si unì alla setta dei Manichei, fondata dal profeta Mani nel.
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Con grande profondità e saggezza, Sant'Agostino ci spinge ad affrontare con serenità e speranza il mistero della vita dopo la morte, sottolineando l'importanza di pregare per le anime dei defunti e di ricordare che la vita terrena è solo un passaggio verso l'eternità. La visione di Sant'Agostino sulla morte e l'aldilà: un'analisi delle sue frasi sui defunti. La visione di Sant'Agostino sulla morte e l'aldilà si basa su una profonda riflessione filosofica e teologica. Secondo il pensatore cristiano, la morte è una separazione temporanea dell'anima dal corpo e non la fine della vita.
Le frasi di Sant'Agostino riguardanti la morte e il defunto sono note per la loro saggezza e forza consolatoria. Il santo africano ha scritto numerosi testi sulla morte e la vita dopo la morte, offrendo riflessioni profonde sull'esperienza umana universale della morte. La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
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Tra le frasi più famose di Sant'Agostino riguardanti la morte e la vita eterna, vi è la seguente: Non piangiamo i morti, ma piuttosto piangiamo noi stessi che restiamo nel mondo, lontani da Dio. Dottrina che abbandona presto ritenendola insoddisfacente. Al termine degli studi, si dedica all'insegnamento della retorica. La sua conversione avviene all'età di 32 anni, nel 386, quando si fa battezzare insieme al figlio ormai diciassettenne.
